Il corsivo della ASD Valfino. Intervista a Sandro Calandra

Quarto numero della rubrica targata ASD Valfino che ci fa entrare nel vasto mondo della formazione e della crescita dei giovani attraverso gli occhi e le parole di chi vive la quotidianità della nostra società. Questa settimana ne parliamo con il Dirigente Sandro Calandra, inseritosi da alcuni anni nel contesto giovanile dopo molte stagioni da dirigente di società dilettantistiche.

Che cosa rappresenta per te questa realtà vedendo crescere così tanti ragazzi in un ambiente sano e in cui lo sport è un valido strumento per la stessa formazione?

Sono entrato in questa realtà in punta di piedi e ho trovato uno staff unito e stupendo, non sono frasi fatte, è una bella sensazione. Chiaramente è una realtà diversa rispetto alle mie precedenti esperienze e lavorare per far crescere quelli che sono i protagonisti della società del domani mi inorgoglisce, cerco e cerchiamo di dare a questi ragazzi tutti gli strumenti per divertirsi, apprendere e rispettare sia le regole ma anche tutto il contesto. Posso consigliare questa esperienza a tutti, perché ci si sente davvero parte attiva nella quotidianità dei più piccoli e delle loro famiglie.

Quanto conta garantire al ragazzo la massima vicinanza nella sua crescita umana e sportiva?

Cerchiamo di essere sempre più presenti nelle giornate dei piccoli non solo con le attività di campo, ma anche con quelle iniziative che escono dal contesto calcistico sempre con l’obiettivo di garantire una formazione sana ed equilibrata. Spero che quel che facciamo possa essere apprezzato nel nostro territorio, ma soprattutto guardo e guardiamo a ciò che pensa il bambino, a come assisterlo a 360 gradi. Oggi fare sport, nella vallata ma anche in generale nel nostro Paese, non è semplice ma la nostra azione va oltre ogni ostacolo e la soddisfazione più grande per noi è vedere i tesserati soddisfatti e felici.

Dall’altra parte invece quanto ha bisogno il ragazzo di realtà che avviino allo sport e che lo assistano nella sua crescita?

Sicuramente il bambino cresce bene se sa di poter contare su una società sempre presente e contando su personale qualificato, noi cerchiamo quanto più possibile di garantire questi due aspetti. E’ poi stimolante ancor di più, credo, vedere tanto impegno in un contesto come quello di vallata, in cui quotidianamente bisogna combattere lo spopolamento dei nostri bellissimi borghi. Allora queste società hanno un compito ancor più grande, portare entusiasmo nel bambino, nelle famiglie e nelle comunità dei singoli paesi. Per il piccolo avere una vasta offerta di attività, di esercizi da svolgere dà varie possibilità di andare avanti e superare ogni possibile ostacolo con la forza del gruppo e con passione.

Molteplicità di attività che è data anche dall’incontrare diverse realtà, piccole o grandi che siano. Con ciò quali aspetti si mettono in evidenza nella formazione dei giovani?

Per ogni giovane è importante confrontarsi con i pari età di altre realtà al di fuori della nostra vallata. Partecipando ai tornei federali, ma anche a quelli organizzati dalle altre società, il bambino cresce umanamente, in primis. Si capisce la già citata importanza della squadra, la collaborazione, ci si addentra maggiormente in un contesto che vuole portare al rispetto delle regole promuovendo il vivere sano e civile. L’educazione passa anche per queste tappe, va coltivata e accresciuta.

Andiamo verso la fine dell’anno scolastico. Durante la stagione, come sarà poi per la vita, quanto conta che ci sia la giusta amalgama tra sport, scuola e altre attività quotidiane?

E’ comprensibile pensare alle difficoltà di conciliare tutto per ragazzi che si debbano presentare al campo di Castiglione partendo dai propri domicili ben distanti. Pensiamo a chi parte da Arsita, Bisenti, da Elice e così via. Però lì sta un ulteriore step di crescita, capire come organizzare la propria giornata pensando poi ad un domani in cui al posto della scuola ci sarà il lavoro e si sentirà sicuramente il bisogno di muoversi e fare sport. Noi, come società giovanile, cerchiamo di offrire gli strumenti per portare avanti tutte le attività della quotidianità senza farsele scappare. Oggi conta, per un giovane, fare sport ma senza in alcun modo mettere in secondo piano lo studio. Se qualche volta va sacrificata una delle attività per dare più spazio allo studio, si può solo essere orgogliosi, perché il bambino deve capire quando ci sono determinate priorità e come gestirle.

Chiudiamo con un consiglio per i giovani visto che ne hai visti crescere molti nel nostro territorio sotto l’aspetto sportivo.

Vorrei dire ai ragazzi di restare sempre uniti e di continuare ad essere legati a questo territorio e agli amici. Restare insieme è una prima vittoria, capire cosa rappresenta quotidianamente una squadra. Il risultato sportivo dovrà venire dopo, prima conta avere tutte le carte in regola per, un giorno arrivarci.